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Eleonora: donna, moglie, mamma e guerriera

Eleonora è una donna come tante. O almeno, lo era: una figlia, una moglie, una mamma, un’amica. Poi un giorno le è stato diagnosticato un cancro al seno, quello che colpisce una donna su otto in Italia. E questa volta, quella donna era lei, con due bambini piccoli, un’esistenza intera ancora da vivere e una sentenza che non lasciava spazio ai sogni: tumore maligno. E da donna normale si è trasformata in guerriera.

Ecco la storia di Eleonora e del suo tumore al seno.

Cara Eleonora, raccontaci chi sei, dove vivi, cosa fai nella vita e come, un bel giorno, hai scoperto di avere il cancro.

Sono Eleonora, una mamma, una moglie e prima anche un po’ pittrice. Ho scoperto di avere un tumore al seno solo grazie ad un dotto ostruito durante l’allattamente del piccolo Teo. Aveva appena compiuto 1 anno quando ho avuto la diagnosi.

Qual è stata la tua prima reazione di fronte alla notizia?

Paura… terrore… incredulità… Non si pensa mai che possa succedere a te, e quando ho sentito la parola tumore maligno ho avuto come un mancamento… Da lì in poi ho solo pianto e gridato tutta la mia paura di non vivere abbastanza a lungo per vedere crescere i miei figli. Non ero pronta e non volevo morire!!

La tua famiglia come l’ha presa, invece?

Hanno sofferto tutti ovviamente, ma hanno fatto una rete eccezionale per sostenermi e per non farmi mai sentire malata.

Che tipo di tumore ti è stato diagnosticato e che cure hai dovuto affrontare?

Un tumore multifocale al seno destro, ho subito la mastectomia totale con scavo ascellare dei linfonodi e ho fatto 6 mesi di chemioterapia. Adesso devo per 5 anni fare la cura ormonale che anche se non si vede è abbastanza tosta e fastidiosa.

Qual è stato il momento più duro per te?

Il periodo più nero è stato quello tra la diagnosi e gli esiti di tutti gli esami per scongiurare metastasi. Poi saputo che era ancora circoscritto ho deciso che avrei lottato senza sosta, per stare ancora con i miei figli e la mia famiglia.

Sei una donna giovane, sei una mamma: come hai coniugato malattia e quotidianità?

Ho avuto un grande aiuto da parte di mia mamma, che si è sostituita a me per molti mesi, soprattutto dopo l’operazione dove io ero immobilizzata. Ma ho cercato di creare routine che non destabilizzassero troppo i bimbi.

Come può una mamma gestire la sofferenza di fronte ai propri figli, in particolare se piccoli?

Deve spiegare loro tutto, ovviamente con termini adatti a loro, ma non deve nascondere nulla, e deve farsi vedere serena. Mi sono fatta aiutare in questo durante il percorso psicologico che ti offrono durante le cure in ospedale, i miei figli sono stati la mia forza e io dovevo per loro essere una mamma con il sorriso sempre anche senza i capelli!

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Cosa ti ha aiutato di più ad affrontare con positività un periodo tanto duro?

La voglia di vincere contro una malattia subdola, che arriva senza sintomi e senza un perché! La voglia di vedere crescere i miei figli e la voglia di invecchiare insieme a mio marito.

E ora? Next step?

Ora per 5 anni farò la terapia ormonale e  mi devo sottoporre ad esami e visite di controllo semestrali  incrociando le dita che vada tutto bene.

Un consiglio che vorresti dare alle mamme che ci stanno passando?

Di essere felici per ogni piccolo traguardo, per ogni passaggio fatto e archiviato. Quando ero nel pieno della tempesta non ci credevo ma poi tutto questo male è diventato un insieme di cose positive. La voglia di vivere e la gioia di esserci ogni giorno adesso sono una marcia in più!

Grazie a Eleonora per averci raccontato la sua storia, di ispirazione per tante donne che come lei si ritrovano a dover affrontare la malattia durante l’infanzia dei propri figli.

Potete scoprire di più su di lei seguendola sul suo blog, www.lettoaquattropiazze.it, e su Instagram.

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