Comprare una parrucca durante i trattamenti anti-cancro può essere una necessità non solo estetica, ma anche sociale: continuare a lavorare, non mostrarsi senza capelli coi figli, fare una vita “normale” nonostante il tumore. Ma purtroppo i prezzi delle protesi capillari sono alti, già per una in fibra sintetica, che costa sui 400 euro, ma soprattutto per una realizzata in capelli naturali, che può avere un costo di migliaia di euro.
IL COSTO DELLA PARRUCCA DETRATTO DALLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI
C’è però una bella notizia: nel 2010 l’Agenzia delle Entrate ha dichiarato (tramite la risoluzione n. 9/E del 16 febbraio 2010) che la parrucca rientra nelle spese sanitarie detraibili in quanto dispositivo medico al pari delle protesi. Si tratta di una detrazione Irpef del 19 per cento, ma è un primo passo verso l’accettazione delle protesi capillari come oggetto indispensabile per chi sta attraversando la malattia e le cure.
Ricordatevi che per richiedere la detraibilità dovrete presentare – quando compilate la dichiarazione dei redditi – alcuni documenti:
- un documento fiscale che provi l’acquisto della parrucca, col codice fiscale della persona che la userà,
- più un documento del medico curante in cui si certificano i trattamenti anti-cancro.
C’è però un’altra bella notizia. Se risiedete in una delle regioni che hanno previsto un rimborso, potete pagare pochissimo la vostra parrucca, rispetto al prezzo iniziale previsto. Quali sono le regioni e come si ottiene il rimborso?
LE REGIONI CHE RIMBORSANO LA PARRUCCA PER CHEMIOTERAPIA
NORD ITALIA
Trentino Alto Adige: in Trentino Alto-Adige è previsto un rimborso di 200 euro per l’acquisto di una parrucca in fibra sintetica. Come funziona? Ci si rivolge all’ufficio invalidi con il certificato medico che attesta il bisogno della parrucca e un preventivo della stessa.
Piemonte: in Piemonte ci si deve rivolgere all’Ufficio Assistenza Protesica dell’ASL di residenza, muniti della ricevuta d’acquisto della parrucca, di un certificato dell’oncologo e della dichiarazione ISEE. I 250 euro di rimborso sono infatti rivolti a chi ha un ISEE non superiore a 38.000 euro.
Lombardia: in Lombardia è la provincia di Monza e Brianza che offre un rimborso ai suoi residenti, dell’ammontare di 150 euro. Per ottenerlo bisogna rivolgersi all’ASL con una fattura o scontrino, con un certificato della struttura sanitaria presso la quale si è in cura, con una carta d’identità e la domanda di rimborso.
Liguria: in Liguria solo le persone con un ISEE inferiore ai 10.000 euro possono usufruire del rimborso, ma attenzione, si parla dell’80% della spesa e massimo 250 euro, fino ad esaurimento dei fondi. Dovete presentare la richiesta allo Sportello Unico del Distretto Sociosanitario presentando il modulo di richiesta, il certificato medico, l’ISEE e la fattura della parrucca.
CENTRO ITALIA
Toscana: in Toscana il rimborso raggiunge addirittura i 300 euro, è la regione che offre di più. La domanda va presentata alla AUSL di riferimento con la documentazione necessaria (certificato, fattura).
Marche: nelle Marche si rimborsano 200 euro per l’acquisto di una parrucca in seguito a chemioterapia. A gestire i rimborsi è il dipartimento per la salute e per i servizi di Ancora. I documenti necessari sono il certificato e la fattura che attesti la spesa.
SUD ITALIA
Basilicata: in Basilicata si possono ottenere fino a 250 euro per una parrucca e 50 per una protesi tricologica. Ad occuparsene sono le Aziende Sanitarie ASP e ASM, a cui va indirizzata la richiesta con la documentazione (certificato e fattura).
Puglia: in Puglia tutti coloro che hanno acquistato una parrucca a partire dal primo gennaio 2017 possono presentare domanda di rimborso di 300 euro presso la propria azienda sanitaria, sempre con la relativa documentazione.
Oltre a questo, potete informarvi presso le vostre associazioni di riferimento perché alcune offrono dei contributi o addirittura regalano le parrucche. Non male, no?