Un tumore al seno può voler dire molte cose: non sempre, per esempio, prevede un’operazione invasiva e totale, non sempre prevede delle terapie successive come radio e chemioterapia e non sempre prevede la ricostruzione.
Se vi è stato diagnosticato un cancro della mammella, sicuramente il vostro oncologo vi avrà illustrato quali sono i diversi tipi di operazione a cui potete andare incontro, e magari anche quello specifico a cui dovrete sottoporvi. Troppo complicato? Volete saperne di più? Provate a leggere queste righe per arrivare preparate al giorno della chirurgia.
Operazione al seno: che tipo e cosa aspettarsi
Tumorectomia
Anche chiamata nodulectomia, è l’operazione meno invasiva perché prevede l’asportazione di una piccola parte di tessuti intorno al tumore (ovviamente asportato anche lui!). Dopo l’operazione, però, bisogna fare l’esame citologico per verificare lo stato delle cellule lungo il margine. In caso di risultato positivo, purtroppo l’intervento andrà ripetuto e questa volta in mastectomia, cioè asportazione totale. Se invece va tutto bene, la cicatrice sarà piccola e appena evidente.
Quadrantectomia
Si tratta di un intervento molto rivoluzionario, che permette l’asportazione di un solo quadrante del seno (che viene proprio diviso in quattro parti), diffusa a partire dagli anni Settanta da Umberto Veronesi e dal suo Istituto Europo di Oncologia. In pratica viene estirpato il tumore. a volte insieme ad una parte del muscolo grande pettorale al di sotto della ghiandola. Viene anche estratta un linfonodo sentinella, quello più vicino al seno, e poi analizzato per verificare se ha cellule neoplastiche, che avrebbero come conseguenza uno svuotamento ascellare. In questo caso si potrebbe incappare in un linfedema, un ristagno di liquidi nel braccio, fastidioso ma curabile. Il chirurgo può scegliere, durante la quadrantectomia, di ridurre anche la forma dell’altro seno, per mantenere simmetria, oppure si può effettuare l’innovativo lipofilling, che consiste nel prelevare tessuto adiposo da altre parti del corpo (come i fianchi) ed inserirlo nella zona operata. In alcuni casi si sceglie invece il reshaping, ovvero la rimessa in forma già durante l’operazione grazie all’impianto di lembi di pelle.
Mastectomia parziale e semplice
Sono tipi di mastectomia non totale. Nel primo caso si asporta solo una parte del seno, comunque superiore alla quadrantectomia, e i tessuti circostanti, e poi si effettua la radioterapia. Nel secondo caso, si asporta tutta la ghiandola mammaria.
Mastectomia radicale
In assoluto l’intervento più invasivo, usato solo in caso non ci sia alternativa. Durante l’operazione si asportano la ghiandola mammaria, i linfonodi ascellari e il muscolo pettorale (tutto o in parte). Nella stragrande maggioranza dei casi viene effettuata una ricostruzione tramite protesi, durante l’operazione stessa o successivamente. A volte durante la mastectomia si inserisce un espansore, che contiene un palloncino che si riempie via via di fisiologica e permette così ai muscoli di adattarsi ad accogliere più avanti la protesi.
La scelta dell’operazione giusta varia a seconda della paziente, e non solo del tipo di tumore che ha. Due donne con lo stesso tumore ma con conformazione o storia personale diverse potrebbero essere sottoposte ad operazioni diverse. Oggigiorno, in ogni caso, si dà la precedenza alla conservazione, piuttosto che all’asportazione, perciò fidatevi sempre del vostro medico: saprà scegliere l’intervento giusto per voi. Esponete i vostri dubbi, informatevi sulla ricostruzione e sulla qualità della vita (per esempio, l’inserimento di lembi di pelle sembra molto più semplice ma in realtà il recupero è molto più lento e problematico) e su cosa aspettarvi: in ogni caso, sarà un lungo percorso, ma non sarete sole. Una donna su otto oggi è colpita dal tumore al seno, e niente può aiutare come il supporto di chi ci capisce!